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venerdì 15 novembre 2019

Nello spazio con Saturnino lo Scienziato

Un fantascientifico viaggio nel razzo spaziale dello Scienziato Saturnino per scoprire le particolarità orografiche del gruppo "Scie"

venerdì 27 gennaio 2017

Lapbook: bibliografia e sitografia

Il primo lapbook Modelli e materiali da costruire per imparare a studiare meglio Giuditta Gottardi, Ginevra G. Gottardi. ed Erickson
Imparo con i lapbook - Matematica e scienze Classe terza Ginevra G. Gottardi, Giuditta Gottardi, ed Erickson
Imparo con i lapbook - Italiano, storia e geografia, Classe terza, Ginevra G. Gottardi, Giuditta Gottardi, ed Erickson

Conoscere il sapere in modo creativo e intelligente. Lapbook per un anno – Maestra Renata , ed ilmiolibro self publishing
http://laboratoriointerattivomanuale.com/lapbook/aprendo-apprendo-lapbook-per-la-scuola-primaria/ http://laproffa.blogspot.it/2010/04/lapbooking.html
https://sololapbook.wordpress.com/crea-il-tuo-lapbook/
http://maestrarenata.altervista.org/lapbook.html
http://www.homemademamma.com/category/libri-fai-da-te-schede/lapbook/
https://www.thehomeschoolmom.com/homeschool-help/lapbooks/
http://www.genitorichannel.it/scuola/lapbook-scuola-imparare-divertendosi.html http://www.homeschoolshare.com/index_lapbooks_master_list_a-d.php
http://www.chiaraconsiglia.it/creativita/eventi-in-corso/speciali/natale/il-lapbook-come-realizzare-un-libro-3d/
100 modelli di template per costruire lapbook
http://pedagogie.ac-toulouse.fr/langues-ia81/FILES/files/lapbook_templates_type_it_in.pdf
Software on line che permette  di costruire un lapbook http://www.readwritethink.org/files/resources/interactives/flipbook/

LAPBOOK DEL "DIARIO DI UNA SCHIAPPA"











150 metodi di insegnamento

dal “Center for Teaching and Learning” dell’Università di Charlotte (North Carolina - USA)    
150 metodi diversi per creare lezioni non frontali  e relative prove di verifica

1.Lezione espositiva  dell’  insegnante (e che altro si può fare?)
2. Discussione in classe condotta dall’ insegnante (e che altro?)
3. Interrogazioni orali dell’ insegnante e  risposte orali degli studenti (Allora  cosa?)
4. Gruppi di discussione condotti da studenti selezionati (sì,e che altro?)
5. Lezione frontale - dimostrazione dal maestro (e poi cosa altro 145 tecniche!)
6. Lezione frontale manifestazione di un altro istruttore di un campo speciale (oratore ospite)
7. Presentazione di un gruppo di docenti e studenti
8. Presentazione di pannelli degli  studenti della classe: classi invitate a partecipare
9. Rapporti/relazioni  di singoli studenti della classe
10. Rapporti/relazioni  di un gruppo di studenti  della classe
11. Dibattito (informale) su temi di attualità da parte degli studenti della classe
12. Discussioni di classe condotti da un singolo studente o  gruppo
13. Forum
14. Bacheche
15. Piccoli gruppi come compito orientato,di  discussione, socratico
16. Lavori di gruppo
17. Raccolta/collezione;
18. Assegnazioni dal  Libro di testo
19. Assegnazione di compiti  di lettura su riviste, monografie, ecc
20. Incarico di relazionare  su   lettura in libri supplementari
21. Incarico di sottolineare  porzioni del libro di testo
22. Compito di sottolineare  alcune letture supplementari
23. Debate (formale)
24. Cruciverba
25. Preparazione  cibi  e ricette di luoghi studiati
26. Costruzione di liste di vocaboli
27. Esercitazioni sul lessico
28. Diari
29. Danze di luoghi o periodi di studio
30. Costruzione di sintesi da parte degli studenti
31. Vestire dei pupazzi
32. Saggi/prove scritte  obbligatorie entro una certa data
33. Dibattiti
34. Ricerche biografiche  preparate  dagli studenti
35. Rapporti su studi di ricerca pubblicati ed esperimenti di alunni
36. Ricerca in  biblioteca su temi o problemi
37. Tesine scritte  da studenti
38. Bandiere
39. Mappe  realizzate con la tecnica del  puzzle
40. “Hall of Fame” per argomento o epoca (personaggio militare o politico)
41 Favole flanella
42. L'uso del pre-test
43. Gioco e simulazione
44. Flash carte
45. Diagrammi di flusso
46. ​​Interviste
47. Mappe, lucidi, globi
48. Classe scomposta
49. Lezioni audio-tutoriali (istruzione individualizzata)
50. Modellini/Plastici
51. Musica
52. Gite/Uscite didattiche
53. Drammatizzazione, gioco di ruolo
54. Studio di “Open Book”
55. –Progetti a  piccoli gruppi
56. Uso del quaderno
57. Murales e collage
58. progetti di classe
59. Singoli progetti
60. Giochi a quiz
61. Realizzazione di modelli  in vari materiali
62: Amici di penna
63. Fotografie
64. Esperimenti di laboratorio eseguite da più di due studenti che lavorare insieme
65. L'utilizzo di drammatizzazione, scenette, giochi
 66. Costruzione  di diagrammi o grafici da parte degli studenti
67. Realizzazione di manifesti da parte degli studenti
68. Gli studenti disegnano  immagini o cartoni animati  relativi a  principi o fatti
69. Problem Solving o  studi di un  caso
70. Marionette
71. L'uso della lavagna  come aiuto nell'insegnamento
72. L'uso di diagrammi, tabelle, grafici e tabelle da parte del docente
73. L'utilizzo di mostre ed esposizioni
74. Riproduzioni
75. Costruzione di mostre ed esposizioni da parte degli studenti
76. L'utilizzo di diapositive
77. L'uso di pellicole
78. L'uso di film, film didattici, videocassette
79. L'utilizzo di immagini di teatro in movimento
80. L'utilizzo di registrazioni
81. L'uso di programmi radiofonici
82. L'uso della televisione
 83. Giochi di  Ruolo
84. Tabelle di sabbia
85. Gemellaggi  tra  scuole
86. Illustrazioni verbali: uso di aneddoti e parabole per illustrare
87. Progetti di servizio
88. Francobolli, monete e altri hobby
89. L'uso delle risorse  risorse e della comunità
90. Story telling
91. indagini
92. Tutoring e peer education: studenti  che aiutano  ad altri studenti di assistenza attività tra  pari
93. Coaching: assistenza speciale prevista per gli studenti che hanno difficoltà
94. Relazioni orali
95. Associazione di parole
96. Cartelle di lavoro
97. Utilizzo di  casi di studio riportati in letteratura per illustrare  principi psicologici  e fatti
98. Costruzione di album
99. Applicazione di semplici tecniche statistiche di dati di classe
100. Linee  del  tempo
101. Tecniche di "dinamiche di gruppo"
102. Unità didattiche organizzate per argomento
103. Tecniche non direttive applicate in classe
104. Studio supervisionato della  classe per un determinato periodo
105. L'utilizzo di testo sociometrico per fare analisi sociometriche  di classe
106. Uso della tecnologia e risorse  didattiche
107. Prove aperte dai libri di testo, prove da fare a casa
108. Idee da  trasformare in  immagine
109. Scrittura di  una didascalia per  una tabella, un'immagine o un cartone animato
110. Lettura a voce alta
111. Assegnazione differenziata di  compiti a casa
112. Raccontare un viaggio
113. Sfide e competizioni
114. Compilazione di moduli (imposta sul reddito, assegni)
115. Preparare un  editoriale per il giornale della scuola
116. Partecipare alla riunione di consigli e comitati studenteschi
117. Scambio di "cose"
118. Preparazione di annunci
119. Partecipazione ad elezioni
120. Riproduzione e ascolto  di musica da altri paesi
121. Studio della storia locale
122. Ricerca  dei cittadini più anziani come risorsa (fonte orale)
123. Scambio con  studenti stranieri
124. Ottenere materiali gratuiti o a basso costo
125. Raccogliere vecchie riviste
126. diapositive Collect colorati
127. Visita di un ristorante "etnico"
128. Specializzarsi in un paese
129. Seguire un leader mondiale (attraverso i media)
130. Visita un'agenzia di collocamento
131. Inizia una campagna
132. Eseguire una sequenza
133. Indagare su una vita
134. Assistenza ad  un immigrato
135. Volontariato (tutoring, ospedale)
136. Preparare una mostra
137. Fare propaganda
138. Partecipa re ad un'organizzazione
139. Raccogliere denaro per una causa
140. Eleggere un "Hall of Fame" per i maschi
141. Eleggere un "Hall of Fame" per le femmine
142. Costruire una mappa con la pasta di  sale
143. Realizzare una recita
144. Preparare la presentazione per un  gruppo
145. Invitare un  anziano per presentare la storia locale alla classe, compresa esposizione di  manufatti (abbigliamento, attrezzi, oggetti, etc.)
146. Preparare giornale finto sul tema o un'epoca specifica
147. Disegnare una mappa gigante
148. Ricerche su di un  sito archeologico locale
149. Programma di scambio con scuole provenienti da diverse parti dello Stato
150. Brainstorming in  piccoli gruppi.

mercoledì 15 febbraio 2012

“Se non vogliamo rimanere prigionieri solo di affermazioni di principio, dobbiamo saper dimostrare concretamente che l’educazione interculturale può e deve tradursi in forme organizzative e strategie didattiche di quotidiano lavoro e di costante impegno”

 

 

Una caratteristica dell'età contemporanea è il continuo flusso di migrazioni che dal Sud del mondo avanza verso il Nord e dall'Est verso l'Ovest a cui sono sottesi gravi problemi di sussistenza e di sopravvivenza, causati da povertà endemica o da scontri etnici che spingono esseri umani ad abbandonare le terre d'origine, dove ogni speranza di vita è vanificata, per affrontare viaggi della speranza alla ricerca di un posto per vivere e per crescere i  figli.

I Paesi ospiti sono messi a dura prova nella capacità di assorbimento degli immigrati sia dal punto di vista dell'accoglienza e della sistemazione, sia da quello dell'offerta di lavoro, tanto che affiorano sempre più in superficie episodi di xenofobia e razzismo oltre che di emarginazione e di ghettizzazione, che mettono in crisi ogni possibilità di pacifica convivenza.

La scuola è stata una delle prime istituzioni a farsi carico dell'arrivo degli immigrati e ad affrontare il problema, ponendosi come obiettivi  facilitare e favorire i processi di inserimento e di integrazione da un lato, educare ad una concezione interculturale dall'altro, superando posizioni etnocentriche ed eurocentriche, in vista di un'apertura alla diversità, intesa sempre più come risorsa e arricchimento.

Il concepire la diversità come valore irrinunciabile in una società multiculturale , quale è quella contemporanea, è un aspetto tipico dei testi programmatici della scuola di base, la quale si propone di educare " ad un atteggiamento mentale che superi ogni visione unilaterale dei problemi ed avvicini all'intuizione di valori comuni" a tutti gli uomini, contrastando il formarsi di "stereotipi e pregiudizi nei confronti di persone e culture", affinchè a tutti sia riconosciuto il "diritto inalienabile alla vita" nel "pieno rispetto della identità culturale, etnica e linguistica".

La formazione dell'identità personale è una delle finalità più care all'istituzione scolastica, ma esso è prima di tutto un concetto relazionale: il riconoscersi come individui nasce dal riconoscere l'altro come persona che ha propri "modi di essere". L'extrascuola molto spesso tende ad avere invece atteggiamenti di repulsione verso chi è diverso e a considerare la cultura dell'immigrato priva di dignità o comunque inferiore, desumendo tale convinzione dalle condizioni di svantaggio economico e linguistico degli extracomunitari o dal nefasto pensiero che la superiorità economica sia segno della superiorità della razza. La scuola, ove le culture si incontrano e si arricchiscono vicendevolmente, può essere positivo monito per l'extrascuola, ecco perché si deve puntare il più possibile alla formazione di un individuo che, al di là della cultura di appartenenza, sia capace di vivere in una società multietnica, multirazziale e multiculturale.

La nostra scuola va moltiplicando esperienza e proposte tese a sostenere l'inserimento degli alunni immigrati con progetti che riguardano iniziative di accoglienza e di conoscenza reciproca. Il momento dell'accoglienza è quello più importante: il bambino immigrato si trova immesso in un ambiente completamente estraneo, con cui spesso non è in grado di comunicare non conoscendo la lingua, ha bisogno di essere rassicurato, di sentirsi accettato, parte del gruppo. L'insegnante curerà particolarmente questi momenti, creando un clima sociale positivo, utilizzando forme di comunicazione non verbale, progettando un'azione didattica che sia flessibile, ma non improntata alla creazione di iniziative speciali né parallele.

La didattica dell'integrazione, deve mettere in luce le corrispondenze oltre che le differenze, cercando ciò che è comune accanto a ciò che è specifico: i campi di esperienza che si riferiscono alla globalità delle esperienze di vita di qualsiasi individuo, sono il terreno migliore su cui seminare. Ogni individuo al di là della latitudine o della longitudine del luogo di nascita struttura sistemi codificati di comunicazione, costituisce modi di rappresentazione dello spazio, instaura rapporti con l'ambiente, inventa sistemi non verbali di comunicazione, usa il proprio corpo per comunicare ed entrare in contatto con gli altri e impara a riconoscere le regole dei gruppi sociali. I "campi di esperienza" non essendo vincolati a contenuti standard, possono trovare infinito materiale tra le abitudini le tradizioni, le lingue, gli usi e i costumi di chi ha una cultura altra rispetto a quella del Paese ospite. Spetta all'insegnante regista allestire gli spazi in modo proficuo e all'insegnante animatore incoraggiare, suscitare occasioni continue di comunicazione, di reciprocità. Il campo di esperienza "i discorsi e le parole" hanno carattere trasversale, la lingua è strumento di pensiero e mezzo di comunicazione: la scuola deve essere un laboratorio linguistico permanente. Gli Orientamenti sottolineano la produttività della conversazione per piccoli gruppi, durante i quali attraverso giochi, narrazioni di fiabe o lettura di filastrocche, racconti di eventi condivisi o di esperienze personali si favorisce il parlare e lo stare insieme, il condividere. Il confronto linguistico promuove inoltre l'elaborazione di strategie di comunicazione, linguistica e non e la capacità di risolvere problemi di rapporti tra codici diversi, a vantaggio non solo dello straniero ma anche del bambini autoctono. Senza toccare tutti gli altri campi, si sottolinea comunque l'importanza di considerare il b. straniero non come un peso da affibbiare all'insegnante di sostegno linguistico e da relegare fuori dalla sezione: l'ambiente della scuola d'infanzia caratterizzato dal gioco come strumento di sviluppo cognitivo, sociale, affettivo e morale, è sicuramente più adattabile alle esigenze di ogni bambino diverso, nel caso specifico del bambino immigrato.

La scuola elementare è più rigida sul versante dei contenuti, sebbene il documento sui saperi essenziali ribadisce a chiare lettere la necessità di una scuola che impari ad imparare, più che di una scuola attenta ai soli saperi. La preparazione culturale deve essere funzionale all'inserimento attivo e partecipe nella società e, sempre più, è sentita l'esigenza di una cultura che sia anche competenza professionale. Se questo discorso è più specifico per gli  istituti superiori, non mi sembra fuori luogo  concepire il sapere nella sua accezione di spendibilità sin dalla scuola di base. Quando pensiamo al bambino straniero, il più delle volte già emarginato nella vita extrascolastica di tutti i giorni, relegato in quartieri che sempre di più diventano ghetti, svantaggiato dal punto di vista socio-economico non cerchiamo di acculturarlo, infarcendolo della nostra cultura, ma diamo a lui quegli strumenti che gli serviranno per inserirsi in un paese straniero: una conoscenza funzionale della lingua italiana, veicolo per appropriarsi di tutte quelle conoscenze che lo renderanno uomo e cittadino libero. Se l'ambito antropologico deve essere un discorso intorno all'uomo , alla storia della sue evoluzione sociale, del suo rapporto con il territorio, delle sue istituzioni, non è forse più giusto proporre all'immigrato dei contenuti, mezzi di conoscenza, più vicini alla sua cultura che non a quella eurocentrica? E gli esempi potrebbero continuare per mostrare la possibilità da parte del team docente di innestare un percorso individualizzato all'interno di quello più generale e di prendere spunti dalla cultura del bambino straniero per arricchire le conoscenze di tutto il resto della classe. Vorrei sottolineare quanto la creazione di un clima positivo all'interno della classe sia importante, non dimentichiamo mai che i bambini, tutti, si vedono come gli altri li vedono e che l'insegnante è per i bambini un adulto significativi che essi tendono a imitare: se è l'insegnante che per primo  la prontezza e l'apertura ad accogliere e comprendere culture diverse, anche i bambini sapranno farlo, tanto che la presenza di chi è diverso diventerà preziosa e irrinunciabile, nella consapevolezza che  a questo mondo siamo tutti uguali nell'essere diversi.

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