venerdì 6 giugno 2014

Re: (no subject)



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Il giorno 06/giu/2014, alle ore 20:52, noreply@proteofaresapere.it ha scritto:

 

 

Proteo Fare Sapere "News" 
ANNO XII  - n.2 del 5 giugno 2014
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       Sommario:

       

  • Ci sarà un effetto 40% nella scuola?

  • TFA: si riparte

  • Proteo fare sapere in movimento- i prossimi appuntamenti

CI SARA' UN EFFETTO 40% NELLA SCUOLA?

Il recente successo del PD nelle elezioni europee con un inaspettato 40% dei consensi, ancorché un po' indebolito dall'alto numero di astensioni, ma comunque unico nella panoramica dei partiti di governo europei,  costituisce la novità del momento che dando sicurezza al governo in carica potrebbe/dovrebbe aprire nuove prospettive.

Ora, ci si chiede,  quali potrebbero essere queste prospettive nella scuola?

Problemi europei

Innanzi tutto trattandosi di elezioni europee bisogna vedere quali sono le prospettive a livello europeo. Ciò sarebbe tanto più importante da definire se si pensa che l'educazione è stata un po' la grande assente in questa campagna elettorale in Italia ed anche nel resto d'Europa. Una nuova Commissione Europea, con un presidente per la prima volta "eletto dal popolo" ( accordi politici permettendo, perché già stanno uscendo le prime frenate a questa opportunità), sarà insediata in autunno  e il suoDirettorato Generale per l'Educazione e la Cultura ripresenterà i suoi obiettivi per il 2015-2020.

Di che cosa si tratta? Innanzi tutto di una revisione della strategia di Lisbona 2020. Questa  per l'istruzione, prevedeva soprattutto due obiettivi: un abbassamento dell'abbandono scolastico precoce al di sotto del 10% e una laurea o diploma superiore (terziario) per  almeno il 40% dei giovani tra i 30 e i 34 anni.  Si trattava di due obiettivi ambiziosi,  soprattutto per l'Italia che su entrambi è ferma al 20% .  La crisi li ha resi impraticabili e quindi bisognerà da un lato verificarne di più credibili e dall'altro dare all'istruzione mezzi supplementari (Come chiede la Confederazione Europea dei Sindacati dell'Educazione) per raggiungerli  in termini di finanziamenti,  organici e formazione degli insegnanti.

A complicare la situazione è arrivato l'accordo di Partenariato Commerciale e  d'Investimento Transatlantico (TTIP) con cui ancora una volta, dopo la Bolkestein e il GATS , il mondo mercantile cerca di invadere il campo dell'istruzione. Nonostante che l'Unione Europea neghi di voler includere aspetti riguardanti l'istruzione, gli Stati Uniti premono perché negli accordi commerciali vengano introdotte l'educazione degli adulti e non meglio precisati servizi educativi, due definizioni generiche  che mettono in discussione da un lato la seconda chance e l'istruzione continua e ricorrente, dall'altro gli apprendimenti linguistici e il tutoraggio.

Problemi di casa nostra

Sul fronte interno, anche questo abbastanza trascurato in campagna elettorale, il governo ha scelto di qualificarsi soprattutto sull'edilizia scolastica secondo una formula, utilizzata anche per altri argomenti ( ad esempio il cosiddetto sblocca-Italia), che fa affidamento soprattutto sulle richieste che verranno avanzate dai sindaci più che su una programmazione e tanto meno su una riqualificazione dell'edilizia scolastica in chiave "pedagogica aggiornata". 

Per il resto, tolte le visite alle scuole del Primo Ministro Renzi e del Ministro dell'Istruzione Giannini, l'azione in direzione dell'istruzione non è sembrata tra le più centrali del programma di governo. Lo stesso affidamento del  Ministero a una esponente di un partito minore della coalizione è apparsa un po' viziata da una visione non aggiornata e un po' retrò del settore, che rimanda ai tempi in cui questo era considerato un appannaggio centrista, anzi, diciamo pure, democristiano.  La cosa si è fatta sentire soprattutto per le aperture alle scuole paritarie espresse vistosamente e in più occasioni dal Ministro Stefania  Giannini e par di capire che non manchi chi pensa che proprio in questo settore il raggiunto 40% potrebbe farsi sentire, magari con una sostituzione, la quale tuttavia sarebbe stata più facile se la lista di Scelta Europea,  in cui il ministro stesso si era candidata, avesse raggiunto il quorum e il ministro fosse stato eletto.

Nel frattempo l'argomento che più agita le acque è la questione dell'abbassamento dell'età terminale degli studi secondari, dai 19 ai 18 anni, anche in questo caso per adeguarla ad una richiesta dell'Europa  (non a una situazione di fatto, come spesso erroneamente  si  fa credere, la quale è a  tutt'oggi piuttosto fifty-fifty). L'operazione apre non pochi problemi: come fare in modo che non appaia solo una scusa per tagliare organici? E poi: in quale grado di scuola tagliare? come? che fare dell'eventuale personale "avanzato"?  e, cosa spesso dimenticata eppure di grande attualità,  come garantire che il  tutto non si traduca in una semplice riduzione degli anni di studio e formazione per una popolazione giovanile come quella italiana che prosegue negli studi universitari o comunque post-secondari in quantità inferiori a quelle degli altri paesi a livello europeo e mondiale? Alla fine sembra che la soluzione trovata (almeno quella di cui ultimamente si parla di più) sia quella di anticipare a 5 anni l'ingresso in prima elementare. Una soluzione che un po' opportunisticamente gioca  su un malinteso senso comune circa il valore della scuola dell'infanzia e sulla scelta del corpo docente meno numeroso in vista di una probabile opposizione della categoria, ma che  sembra dimenticare invece non solo la qualità riconosciuta di quel settore scolastico e il suo valore formativo, ma soprattutto gli effetti basilari che la sua riduzione potrebbe fare emergere nel tempo in termini di insuccessi, BES, difficoltà e, perché no, anche "allergie" alla convivenza scolastica.

 

 

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TFA: si riparte

L'ex Ministro dell'Istruzione Profumo l'aveva promessa, ma anziché lo scorso anno, è questo 2014 l'anno in cui parte la seconda stagione dei TFA (Tirocini Formativi Attivi), lo strumento provvisorio in attesa che vadano a regime i corsi di laurea specialistici abilitanti all'insegnamento.

Riparte dunque un percorso molto laborioso, soprattutto per gli aspiranti, di cui le prove preselettive per accedere ai TFA sono solo la prima parte, alla quale, per i più bravi e fortunati,  seguiranno i TFA stessi (475 ore di tirocinio + corsi universitari ) e poi, per l'immissione in ruolo, l'inevitabile concorso per esami e titoli.

Le prove preselettive, con selezione in sequenza, consistono  come di consueto in un test preliminare, una prova scritta, una prova orale.Il test preliminare per l'accesso al TFA è predisposto dal Ministero, il contenuto delle prove sarà identico su tutto il territorio nazionale per ciascuna classe di abilitazione; la prova scritta e la prova orale saranno predisposte dalle Università che attivano i corsi.Tutte le prove di accesso ai corsi per i posti di sostegno, compreso il test preliminare,  saranno predisposte dalle singole Università che attivano i percorsi. Le prove sono relative ai contenuti disciplinari delle relative classi di concorso, la prova preselettiva si svolgerà entro luglio; le successive prove entro ottobre.

Il calendario e le modalità di svolgimento del test preliminare saranno comunicate con successivo decreto direttoriale.Non si sa ancora quante saranno le domande, quante le opzioni di risposta per ogni domanda, quali saranno i criteri di valutazione e quanto tempo sarà assegnato per la prova. Il Decreto istitutivo (249/2010) prevedeva 60 domande con 4 opzioni a domanda e tre ore di tempo, con punteggio 0,5 per ogni risposta esatta e 0 per ogni risposta errata o non data.

Ferme restando le nostre perplessità per la macchinosità di un simile percorso, Proteo Fare Sapere anche quest'anno organizza corsi di preparazione alla prova preselettiva preliminare.  Una indicazione in tal senso è già stata data a tutte le strutture regionali e provinciali. Dati i tempi stetti l'idea è quella di organizzare due o tre incontri : un primo incontro sulle prove a risposta multipla e sulle abilità per affrontarle (logica dei test a risposta chiusa e strategie per affrontarli) e un secondo incontro su competenza linguistica e comprensione dei testi. Per tali incontri riprodurremo , come nel passato, materiali strutturati da usare sia negli incontri che da parte dei frequentanti per esercitarsi.

L'indicazione per gli interessati è quindi quella di informarsi presso le strutture provinciali e/o regionali di Proteo Fare Sapere.

 

 

 

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PROTEO FARE SAPERE IN MOVIMENTO

 

APPUNTAMENTI

 

 

ATA un lavoro importante  Teramo 5-16 giugno

Preparazione alla prova preselettiva per l'accesso ai TF e alla specializzazione di sostegno  Modena 5-20 giugno

Preparazione alla prova preselettiva per l'accesso ai TF e alla specializzazione di sostegno  Salerno 5 giugno

Preparazione alla prova preselettiva per l'accesso ai TF e alla specializzazione di sostegno Benevento 6 giugno

Preparazione alla prova preselettiva per l'accesso ai TF e alla specializzazione di sostegno Caserta 7 giugno

Preparazione alla prova preselettiva per l'accesso ai TF e alla specializzazione di sostegno     Avellino 9 giugno

La gestione amministrativa e contabile della scuola Torino 10 giugno

Conferenza di chiusura del corso per insegnanti "La metacognizione nella scuola". Carpi (MO) 10 giugno

Preparazione alla prova preselettiva per l'accesso ai TFA  Rimini 16-23 giugno  

Preparazione alla prova preselettiva per l'accesso ai TF e alla specializzazione di sostegno    Bologna 17 giugno

Preparazione alla prova preselettiva per l'accesso ai TF e alla specializzazione di sostegno    Firenze 26 giugno

 

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