venerdì 15 novembre 2013

Il bambino iperattivo

Come  si comporta un bambino iperattivo? Come possiamo aiutarlo?

Il bambino iperattivo presenta generalmente questi comportamenti:

  • Spesso muove le mani o i piedi o si agita sulla sedia
  • Si alza in classe o in altre situazioni dove ci si aspetta che rimanga seduto
  • Corre in giro o si arrampica eccessivamente in situazioni in cui non è appropriato
  • Ha difficoltà a giocare o ad impegnarsi in attività tranquille in modo quieto
  • È continuamente "in marcia" o agisce come se fosse "caricato a molla"
  • Parla eccessivamente
  • Molto spesso i movimenti di tutte le parti del corpo non sono diretti al raggiungimento di uno scopo.

Questi comportamenti variano a mano a mano che il bambino cresce e l'iperattività dei primi anni di vita può, nel 35% dei casi, attenuarsi sensibilmente in adolescenza.

Ma intanto questi bambini vanno aiutati psicologicamente per non fargli vivere delle difficoltà relazionali, scolastiche e una bassa autostima a causa della loro mancanza di autocontrollo.

Purtroppo questi bimbi sono spesso rifiutati e sono i meno popolari tra i compagni; spesso vengono valutati negativamente dagli insegnanti non solo dal punto di vista del profitto, ma anche sotto l'aspetto comportamentale e del rispetto delle regole sociali.

Questi bambini nelle relazioni con gli altri:

  • Ricevono minori apprezzamenti e maggiori rifiuti dai loro compagni di scuola o di gioco
  • Pronunciano un numero di frasi negative nei confronti dei loro compagni superiori rispetto ad altri
  • Presentano un comportamento più aggressivo
  • Non riescono a rispettare le regole di comportamento in gruppo e nel gioco
  • In contesti in cui il bimbo riesce a svolgere un ruolo attivo può essere collaborante, cooperativo  e mantenere le relazioni di amicizia
  • Quando il ruolo diventa passivo, diventa più contestatore e incapace di comunicare proficuamente con i coetanei

Possono avere delle prestazioni scolastiche inferiori, pur avendo le stesse o superiori abilità intellettive. Le ragioni sono dovute a difficoltà attentive, ad una maggiore quantità di risposte impulsive e al comportamento iperattivo all'interno della classe.

Il trattamento ideale è rappresentato da un approccio multidisciplinare, che coinvolge psicoterapeuta familiare, scuola, famiglia e bambino stesso. Si aiutano i genitori a dare ai loro figli delle chiare istruzioni, a rinforzare positivamente i comportamenti accettabili, a contenere quelli più problematici e a ricorrere alla perdita di privilegi in modo tempestivo, adeguato e sempre concordato con il bambino.

Qual'è il giusto approccio?

  • Evitare di utilizzare subito i rimproveri
  • Cercare di interrompere subito il comportamento disturbante, dando delle indicazioni su cosa il bimbo deve fare
  • Non deve esservi nessuna aggressività nel richiamo fatto al bambino (attenzione anche alla comunicazione non verbale)
  • Usare l'anticipazione, ricordando al bambino, prima delle attività, quale comportamento gli venga richiesto
  • Evitare le false gratificazioni
  • Gratificate sempre le azioni corrette  già presenti  nel comportamento del bambino, ma messe in atto poco frequentemente
  • È possibile usare la gratificazione per insegnare ai piccoli comportamenti positivi nuovi, gratificando i traguardi parziali
  • Gratificare il bambino subito dopo aver mostrato il comportamento corretto e ogni volta

Bisogna stare attenti alle attribuzioni errate che si danno a questi bambini:

  • Decidono deliberatamente di non voler lavorare
  • Fanno solo ciò che piace loro, quindi non meritano il mio aiuto perchè quando si impegnano riescono come gli altri
  • Sono così perchè i loro genitori non li seguono a sufficienza
  • Meritano di essere puniti per calmarli
  • Sono cattivi perchè non seguono le regole del comportamento e reagiscono negativamente verso i compagni
  • A volte si comportano in quel modo solo per attirare l'attenzione della classe

In realtà questi piccoli:

  • Non riescono a lavorare su uno stesso compito per un periodo prolungato. La loro motivazione diminuisce più rapidamente di quella degli altri
  • Spesso sanno quello che dovrebbero fare, ma non riescono a mettere in pratica le loro buone intenzioni
  • La loro attenzione è facilmente attirata da stimoli esterni
  • Non sono assolutamente cattivi, ma a volte reagiscono negativamente con gli altri perchè non hanno sufficienti abilità per far meglio.

Per questo cari genitori ed insegnati sono bambini che hanno tanto bisogno di amore e di comprensione e non esitate a chiedere aiuto ad un esperto, non siete soli!!!

Dott.ssa Alessia Tombesi

Psicologa – Psicoterapeuta

e-mail: alessia.tombesi@alice.it

facebook: Alessia Tombesi / Dott.ssa Alessia Tombesi

sito: www.puntosaluteosimo.it



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