Come si comporta un bambino iperattivo? Come possiamo aiutarlo?
Il bambino iperattivo presenta generalmente questi comportamenti:
- Spesso muove le mani o i piedi o si agita sulla sedia
- Si alza in classe o in altre situazioni dove ci si aspetta che rimanga seduto
- Corre in giro o si arrampica eccessivamente in situazioni in cui non è appropriato
- Ha difficoltà a giocare o ad impegnarsi in attività tranquille in modo quieto
- È continuamente "in marcia" o agisce come se fosse "caricato a molla"
- Parla eccessivamente
- Molto spesso i movimenti di tutte le parti del corpo non sono diretti al raggiungimento di uno scopo.
Questi comportamenti variano a mano a mano che il bambino cresce e l'iperattività dei primi anni di vita può, nel 35% dei casi, attenuarsi sensibilmente in adolescenza.
Ma intanto questi bambini vanno aiutati psicologicamente per non fargli vivere delle difficoltà relazionali, scolastiche e una bassa autostima a causa della loro mancanza di autocontrollo.
Purtroppo questi bimbi sono spesso rifiutati e sono i meno popolari tra i compagni; spesso vengono valutati negativamente dagli insegnanti non solo dal punto di vista del profitto, ma anche sotto l'aspetto comportamentale e del rispetto delle regole sociali.
Questi bambini nelle relazioni con gli altri:
- Ricevono minori apprezzamenti e maggiori rifiuti dai loro compagni di scuola o di gioco
- Pronunciano un numero di frasi negative nei confronti dei loro compagni superiori rispetto ad altri
- Presentano un comportamento più aggressivo
- Non riescono a rispettare le regole di comportamento in gruppo e nel gioco
- In contesti in cui il bimbo riesce a svolgere un ruolo attivo può essere collaborante, cooperativo e mantenere le relazioni di amicizia
- Quando il ruolo diventa passivo, diventa più contestatore e incapace di comunicare proficuamente con i coetanei
Possono avere delle prestazioni scolastiche inferiori, pur avendo le stesse o superiori abilità intellettive. Le ragioni sono dovute a difficoltà attentive, ad una maggiore quantità di risposte impulsive e al comportamento iperattivo all'interno della classe.
Il trattamento ideale è rappresentato da un approccio multidisciplinare, che coinvolge psicoterapeuta familiare, scuola, famiglia e bambino stesso. Si aiutano i genitori a dare ai loro figli delle chiare istruzioni, a rinforzare positivamente i comportamenti accettabili, a contenere quelli più problematici e a ricorrere alla perdita di privilegi in modo tempestivo, adeguato e sempre concordato con il bambino.
Qual'è il giusto approccio?
- Evitare di utilizzare subito i rimproveri
- Cercare di interrompere subito il comportamento disturbante, dando delle indicazioni su cosa il bimbo deve fare
- Non deve esservi nessuna aggressività nel richiamo fatto al bambino (attenzione anche alla comunicazione non verbale)
- Usare l'anticipazione, ricordando al bambino, prima delle attività, quale comportamento gli venga richiesto
- Evitare le false gratificazioni
- Gratificate sempre le azioni corrette già presenti nel comportamento del bambino, ma messe in atto poco frequentemente
- È possibile usare la gratificazione per insegnare ai piccoli comportamenti positivi nuovi, gratificando i traguardi parziali
- Gratificare il bambino subito dopo aver mostrato il comportamento corretto e ogni volta
Bisogna stare attenti alle attribuzioni errate che si danno a questi bambini:
- Decidono deliberatamente di non voler lavorare
- Fanno solo ciò che piace loro, quindi non meritano il mio aiuto perchè quando si impegnano riescono come gli altri
- Sono così perchè i loro genitori non li seguono a sufficienza
- Meritano di essere puniti per calmarli
- Sono cattivi perchè non seguono le regole del comportamento e reagiscono negativamente verso i compagni
- A volte si comportano in quel modo solo per attirare l'attenzione della classe
In realtà questi piccoli:
- Non riescono a lavorare su uno stesso compito per un periodo prolungato. La loro motivazione diminuisce più rapidamente di quella degli altri
- Spesso sanno quello che dovrebbero fare, ma non riescono a mettere in pratica le loro buone intenzioni
- La loro attenzione è facilmente attirata da stimoli esterni
- Non sono assolutamente cattivi, ma a volte reagiscono negativamente con gli altri perchè non hanno sufficienti abilità per far meglio.
Per questo cari genitori ed insegnati sono bambini che hanno tanto bisogno di amore e di comprensione e non esitate a chiedere aiuto ad un esperto, non siete soli!!!
Dott.ssa Alessia Tombesi
Psicologa – Psicoterapeuta
e-mail: alessia.tombesi@alice.it
facebook: Alessia Tombesi / Dott.ssa Alessia Tombesi
sito: www.puntosaluteosimo.it
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